domenica 7 marzo 2010

Stile Liberty e acque curative











Ho visitato Salsomaggiore Terme in diverse occasioni. La prima, solo di passaggio, in un afoso pomeriggio agostano, non mi ha particolarmente colpito.

Per le strade non c'era nessuno, solo il caldo che saliva ad ondate dall'asfalto.

L'edificio delle terme era chiuso e mi sono dovuta accontentare di guardare la costruzione dal di fuori.
Poi mi è capitato di partecipare ad un pomeriggio gastronomico con visita guidata all'edificio e degustazione di alta pasticceria.

Ed è stata l'occasione giusta per conoscere le terme.
Tutta la giornata sembrava organizzata per far intravedere da lontano i fasti goduti in quel luogo.

Lasciati i cappotti al guardaroba con pochi passi siamo arrivati al salone principale accolti da luci, marmi e cristalli.
Il salone era immenso e avvolto in una luce dorata. Le scalinate di marmo salivano al piano superiore fra due ali di specchi inframmezzati con affreschi e le note di un'arpa, suonata da una signora in nero, si mischiavano al nostro chiacchiericcio.
Tutto all'interno ricorda l'Oriente. L'architetto, Galileo Chini, lavorò per ani alla corte del re del Siam.
Ci sono scimmiette che sbucano fra le foglie ed elefanti agli angoli delle modanature.
Gli affreschi mostrano donne morbide e discinte con i capelli fluttuanti. Fioriere e puttini, specchi che moltiplicano la luce in mille riflessi.

Il pomeriggio è continuato fra musica e piacevolezze, pasticcini gustati appena sfornati e tazze di tè o cioccolata a seconda dei gusti.
Una rappresentazione teatrale, ancora musica e la luce del giorno è scemata portandoci all'ora del ritorno a casa.
















1 commento:

  1. non ci sono mai stata, ma hai presentato salsomaggiore in modo davvero molto affascinante, mi hai fatto venir voglia!

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