domenica 17 gennaio 2010

Sono tornata

Eccomi, sono tornata dopo tutti questi mesi. Sono stata via. Ho visitato, mio malgrado, un luogo chiamato " Malattia". Non ne sono ancora uscita del tutto ma credo che la voglia di rimettermi a scrivere sia un buon segnale.
Mi sono chiusa in me stessa, un po' come gli animali che quando soffrono vanno a nascondersi da qualche parte, lontano da tutti. Ma la voglia di riprendere il cammino è tanta. Nei sogni ho ripreso a muovermi e a camminare. A volte vedo paesaggi verdeggianti e spesso sono vicino all'acqua. Simbolo di rinascita e di rinnovo.
Mi è tornata anche la voglia di leggere e così ho deciso di intraprendere lo studio di qualcosa di serio, qualcosa che raccogliesse i miei vari interessi del passato, simboli, antiche religioni, viaggi iniziatici. La scelta è caduta sui Tarocchi nella loro accezione più seria come percorso di iniziazione, di meditazione. Non a caso sono chiamati anche " La via reale". Un'altra strada da esplorare. Cose da conoscere e da riconoscere.
Se Notre Dame di Parigi si può leggere come un libro alchemico chissà quanti altri luoghi ci sono in cui ravvisare la " conoscenza".
Il Terzo Occhio mi ha preparato qualche foto da pubbicare. Ha scelto quelle fatte al Santuario di Grazie vicino Mantova.
Statue di cartapesta vecchie di secoli che celebrano la grazia ricevuta dai condannati a morte.
Migliaia di occhi, seni, mani di cartapesta disseminati su ogni superficie libera.
La sua storia dice che prima della chiesa, eretta in un'ansa del Mincio, c'era sono una grezza statua di legno protettrice dei pescatori. Mi piace pensare a qualche divinità lacustre traghettata dal neolitico al medioevo trasformata poi in una Madonna.
Entrando nella chiesa si cambia dimensione.
L'atmosfera è sonnolenta quasi cupa. Il cuore rallenta un poco i suoi battiti mentre si guardano le immagini di quegli uomini salvati da una morte atroce. Un coccodrillo impagliato è stato incatenato al soffitto secoli fa. E' una festa pagana, un quadro naif, come quelli che si usavao negli anni settanta. La devozione popolare che si esprime magari rozzamente ma che racchiude la forza della fede.
Fuori dalla chiesa l'aria è ferma come sospesa sopra l'acqua invasa dai fiori di loto, assassini bellissimi dell'ecosistema del fiume.
Vale la pena di andarci a Grazie, magari in autunno con le nebbie che si divorano i prati o in Agosto con il caldo soffocante che taglia il respiro in gola.
C'è magia a Grazie.

1 commento:

  1. ciao mistery! in bocca al lupo per tutto, mi fa piacere che tu sia tornata a scrivere! ps. sai che le città invisibili è anche uno dei miei libri preferiti! ;-)
    a presto!

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